LA ONE LINE HOUSE
La One Line House, come suggerisce il nome stesso, è stata concepita attraverso una in ambito strutturale , conseguente ad un .
La One Line House, come suggerisce il nome stesso, è stata concepita attraverso una rielaborazione stilistica in ambito strutturale , conseguente ad un percorso di crescita personale.
Il nome “One Line House” deriva infatti dal desiderio irrefrenabile di mutare la concezione architettonica del decostruttivismo, da sempre punto di riferimento nella fase di ideazione delle architetture progettate.
La "sfida" autoimposta consisteva nel convertire e rivisitare il sovrapporsi di forme innaturali e movimentate, nella staticità di un muro che attraversa l’edificio delineando specularmente la zona notte e la zona giorno.
Vi è dunque una semplificazione delle forme sino a ridurle all’essenziale e, la sinuosità sino ad ora ottenuta mediante forme curvilinee, ha lasciato spazio a linee concise e statiche; le colate di bianco puro che da sempre hanno colorato i progetti ispirati ad architetti come Zaha Hadid, sono stati sopraffatti da materiali quali pietra, agglomerato cementizio e legno grezzo.
La luce è ancora una volta protagonista indiscussa dell’architettura, l’intera abitazione è pensata infatti con una totale assenza di luci nel cortile esterno all’edificio, ad illuminare le piante e la vegetazione che incornicia la casa non saranno infatti file di led riflettenti sul solito plasticato, ma bensì i giochi di luce che si adagiano e disegnano le murature e le volumetrie della One Line House.