Vitra Fire Station
Nel 1993, Hadid ha progettato una piccola caserma dei pompieri per l'adiacente complesso industriale di Weil-am-Rhein.
Il suo design, fatto di cemento grezzo a vista e vetro, era caratterizzato da superfici inclinate e oblique, da forme diagonali affilate che si intersecano verso il centro. Una volta completato, non è mai servito da caserma dei vigili del fuoco, poiché sono stati modificati i requisiti governativi sulle caserme dei pompieri. È stato destinato successivamente come spazio espositivo museale, con ora esposto le opere di Gehry e di altri architetti. Fu un'opera che segnò l'ascesa della carriera di Zaha Hadid.
L’opera è dichiaratamente mirata a risemantizzare l’area dai capannoni delle fabbriche, fra le quali, come un cuneo di forme dinamiche, essa si inserisce per improntare il sito a espressività formale e originalità. “Abbiamo svolto un’analisi del luogo, poiché era indispensabile capire come rendere “spazio aperto” questo non spazio”. Gli schizzi iniziali, come sempre per i progetti di Hadid, non si preoccupano di fornire un’idea definita, conclusa, quanto di immaginare spazialità suscettibili di svilupparsi progressivamente. L’edificio, pur segnando il luogo della sua forte identità attraverso la forma espressiva che lo connota, prevede che l’intorno sia suscettibile di mutamenti, e a tali trasformazioni il manufatto è predisposto. Punto di partenza del progetto è una serie di muri; gli spazi compresi tra questi vengono articolati e manipolati per rispondere alle funzioni richieste dal programma. I muri si stratificano, guizzano lungo linee di forza centrifughe, si dilatano e interrompono, vi si incidono i tagli e gli squarci della aperture. Il manufatto rifiuta ogni lettura statica e frontale, non si può capirlo restando fermi, osservando da un solo punto di vista. Va percepito, letto e compreso attraverso il tempo del movimento, secondo sequenze che si sviluppano perpendicolarmente e in profondità. Internamente realizzato in cemento armato e privo di ogni accenno di ornamento, esalta maggiormente la manipolazione spaziale tesa a creare cavità dinamiche. L’assenza di dettagli rende più eloquente “affastellarsi” e stratificarsi di volumi, disposti e riordinati in modo da rendere l’uso dell’edificio necessariamente esatto e rapido.
Questo edificio sorge all'interno
del CAMPUS VITRA, sede della famosa manifattura di mobilia e complementi di arredo fondata a Basilea da Willi Fehlbaum nel 1950.
Il campus, che si estende per diversi ettari, è costituito da numerosi padiglioni ed edifici, commissionati da VITRA nel
corso degli anni a famosi architetti di fama mondiale come Nicholas Grimshow, Alvaro Siza, Frank Gehry; Zaha Hadid; Tadao Ando; Buckminster Fuller e Herzog e de
Meuron. Frank Gehry in particolare ha realizzato il Vitra Center attuale sede operativa.
Questa "STAZIONE DEI POMPIERI" venne realizzata in seguito a un grande incendio verificatosi nel 1981. Il progetto fu
assegnato a Zaha Hadid.
L'edificio accoglie un garage, servizi
igienici, docce e spogliatoi per i pompieri e una sala conferenze con cucina e angolo cottura.
Costruito principalmente in calcestruzzo gettato in opera, la stazione, con le sue le forme sghembe e irregolari, contrasta
con l'ordine ortogonale dei corpi di fabbrica adiacenti. Attualmente l'edificio funziona come uno spazio espositivo.
Molto interessanti sono gli interni, dove tutti gli elementi, pareti, piani inclinati, pavimenti, sedute, arredi, apparati
luminosi, porte e finestre, concorrono a definire uno spazio non misurabile, dove l'illusione della profondità e dell'ampiezza è ricercata non per puro gioco, ma per conferire ad ambienti di per
se angusti e contenuti, un insolita ariosità e confort visivo. L'evidente irregolarità non sacrifica, ma esalta l'ergonomia e l'uso razionale degli spazi.